“L’ormai prossima scadenza delle tutele messe in campo dal Governo in assenza di una vera ripartenza dell’economia, frenata dalle preoccupazioni legate ad una nuova pandemia autunnale, rischia di far scoppiare un’emergenza sociale”. A sottolinearlo Marina Calderone, Presidente del Comitato Unitario delle Professioni, e Armando Zambrano, Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche in un comunicato stampa congiunto con il quale manifestano la volontà degli organi rispettivamente rappresentati di appoggiare la protesta per l’ingiustificata scelta del Governo di non rinviare le scadenze fiscali al 30 settembre 2020, come richiesto dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti. Del resto, gli stessi Consulenti del Lavoro dall’inizio pandemia hanno sollevato le loro preoccupazioni e le possibili proposte risolutive, rimaste inascoltate dall’Esecutivo nonostante i segni di apertura mostrati durante gli Stati generali dell’economia: dalla richiesta di semplificazione degli ammortizzatori sociali emergenziali a quella di non escludere i professionisti ordinistici dai contributi a fondo perduto, solo per citare due esempi. “I professionisti, che con senso di responsabilità stanno assistendo imprese, lavoratori e famiglie nella gestione e nell’attuazione delle misure messe in campo dal Governo, ancora una volta sollecitano l’Esecutivo ad ascoltare chi conosce bene il tessuto produttivo del Paese, le sue difficoltà e ha le idee per favorire le vere semplificazioni”, conclude il comunicato.